sabato 16 aprile 2011

Quanto proteggiamo i nostri figli?


Da quando sono mamma mi capita di notare come si comportano le altre mamme che vedo in giro con i loro bimbi piccoli, certo che se ne vedono proprio di tutti i colori: c’è chi lascia il bimbo nella carrozzina davanti al negozio del panettiere ed entra 2 minuti a prendere il pane da sola con il bambino fuori, c’è chi cammina e lascia il bimbo molto piccolo camminare a distanza di due metri sul marciapiede (non hanno paura che una distrazione qualsiasi lo spinga a mettere una piede in strada…) E poi… l'altro giorno mentre ero in un supermercato e facevo spesa ad un certo punto vedo un carrello tutto solo soletto con una bellissima bimba seduta sul seggiolino del carrello... una bimba davvero bellissima, tranquilla e serena aspettava che la sua mamma, che era in un'altra corsia del supermercato, tornasse da lei.

Mi guardai intorno... non c'era nessuno!! Nessuno che guardasse la bimba!! A questo punto io mi chiedo: ma una madre che lascia la sua bimba per qualche minuto da SOLA sul carrello del supermercato frequentato da tutti dove chiunque può entrare... è una madre attenta???

A vedere questa scena mi si è gelato il sangue, adesso vi racconto perchè:

da piccolina anche io venivo messa sempre nel seggiolino del carrello e mi piaceva molto andare in giro a fare spesa con la mia mamma e guardarmi intorno le persone e gli scaffali... era il periodo in cui si sentiva spesso al tg di casi di rapimenti o di sparizioni di bambini, era più o meno anche il periodo in cui sparì un bimbo famoso, non sò se vi ricordate, poi venne ritrovato, comunque se ne parlava molto in giro all'epoca.

La mia mitica sorellona allora, che ha 10 anni in più di me, mi diceva sempre (ogni santo giorno non ne potevo più) "mi raccomando, se ti si avvicina uno sconosciuto e specialmente se ti vuole prendere in braccio o per mano... tu devi SUBITO urlare a squarcia gola!!! Devi urlare con tutto il fiato che hai in gola!!! Promettimelo!!!". E io piccolina piccolina promettevo.. non avevo ancora 4 anni... ma me lo ricordo come fosse ieri.

Per spronarmi a urlare mi diceva anche che se uno sconosciuto mi si avvicinava era perché voleva farmi del male, insomma cercava di fare in modo che io avessi un minimo di possibilità di difendermi da sola e che non fossi proprio una facile preda.

Una mattina come tante altre mia mamma mi portò al solito supermercato, quel supermercato esiste ancora oggi e non l'hanno cambiato per niente è sempre uguale, mi mise sul solito seggiolino del carrello e serenamente cominciò a fare spesa portandomi di quà e di là con il carrello sempre e comunque vicino a lei.

Riempì il carrello, mi prese anche diverse cose che mi piacevano... poi si avvicinò col carrello al reparto calze per prenderne un paio... noi donne si sà che abbiamo bisogno di sceglierle bene le calze... allora si avvicinò di più allo scaffale per sceglierle accuratamente, fece 4 o 5 passi più in là del carrello e mentre lei, la mia mamma, era girata di spalle... passò un uomo che non avevo mai visto prima! Doveva essere il famoso sconosciuto di cui mi parlava sempre la mia sorellona!! Si avvicinò al carrello nel quale ero seduta io... mi guardò sorridendo... e mi disse con tono di voce basso e tranquillo: “vieni con me” e mi mise le mani intorno alla vita come per sollevarmi dal seggiolino. In quell'istante mi tornarono in mente tutte le volte in cui avevo promesso a mia sorella che avrei urlato se si fosse avvicinato un estraneo... mi ritornò in mente che lei mi diceva che gli estranei sembrano buoni ma in realtà poi chissà cosa mi possono fare, mi ritornò in mente che dovevo urlare e allora... URLAI CON TUTTA LA MIA FORZA E CON TUTTO IL FIATO CHE AVEVO IN GOLA AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH... si girarono tutti, le commesse, mia madre, gli altri clienti, e lo sconosciuto? Si girò e scappò via!!! Ora... vi lascio immaginare il viso scioccato di mia madre che girandosi vide uno sconosciuto che si era avvicinato alla sua bimba e che se ne andava a gambe levate... era sconvolta!!! Io fiera di me sorrisi e pensai: "eheh mia sorella mi direbbe che sono stata brava..."

Arrivate a casa mia madre ancora sconvolta non ne fece parola con nessuno ma io che davvero ne andavo fiera e mi sentivo di aver fatto un gesto eroico, lo raccontai al mio papà, mio padre allora guardò mia madre con il viso più serio che abbia mai visto e le chiese:"Ma è vero???" e mia madre annuì quasi come se non volesse rispondere a quella domanda. Ovviamente mio padre si arrabbiò, il pensiero che uno sconosciuto si era avvicinato alla sua bimba in un posto apparentemente tranquillo come il solito supermercato vicino casa… lo aveva lasciato deluso e irritabile.

Ora… è vero che queste cose non capitano tutti i giorni, è vero che non capitano a tutti, ma è anche vero che un attimo è sufficiente per permettere che qualcuno ti rovini la vita. Per sempre.

Sono cose di cui di solito non si parla mai, perché sono cose che fanno paura, cose che non ci piacciono, ma l’unico modo per cercare una probabilità di evitare queste situazioni, è parlarne, con i nostri bimbi piccoli, (in proporzione ovviamente alla loro età) con i nonni che li tengono, con la baby-sitter, con chiunque, i nostri bimbi dovrebbero poter sapere che possono difendersi attirando l’attenzione dei passanti, chiedendo aiuto in ogni momento ad un carabiniere o un poliziotto che potrebbero vedere per strada anche dopo aver subito un aggressione, è meglio parlarne perché se facciamo finta che questi pericoli non esistano agiremo forse in modo più spensierato ma meno responsabile.

4 commenti:

  1. non sapevo di questa cosa che ti è successa da piccola... non posso pensare che avrei potuto non conoscerti!!!!

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  2. non te lo avevo mai raccontato?? in effetti quando penso a cosa mi sarebbe potuto accadere ho i brividi...

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  3. veramente!!!!! per fortuna tua sorella ti aveva fatto una testa così col fatto di urlare.....

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  4. wow!a me sono venuti leggendo...i brividi!

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